Oltre 160.000 notifiche di violazione di dati sono state inviate alle autorità nei 20 mesi successivi all’entrata in vigore del GDPR. 1886 sono stati i casi di “data breach” notificati al Garante italiano, collocando così l’Italia all’undicesimo posto nell’Unione Europea per il numero di notifiche. I Paesi Bassi, la Germania e il Regno Unito sono in cima alla graduatoria per il numero di violazioni di dati notificate alle autorità di regolamentazione con 40.647, 37.636 e 22.181 notifiche ciascuna.

L’analisi dello studio legale DLA Piper ha rilevato che dopo l’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) il 25 maggio 2018, i primi otto mesi hanno visto in media 247 notifiche di violazione al giorno. Da allora, si è passati ad una media di 278 notifiche al giorno.

“Il GDPR ha spinto il problema della violazione dei dati in modo chiaro e reale. Il tasso di notifica della violazione è aumentato di oltre il 12% rispetto al rapporto dell’anno scorso e i regolatori sono stati impegnati a testare i loro nuovi poteri per sanzionare le organizzazioni” ha affermato Ross McKean, partner di DLA Piper, specializzato in cyber security e protezione dei dati.
Dall’entrata in vigore del GDPR il 25 maggio 2018 a gennaio 2020, i Garanti per la privacy hanno imposto ammende pari a 114 milioni di euro. La Francia, Germania e Austria sono in cima alla classifica per il valore totale delle ammende, inflitte rispettivamente con poco più di 51 milioni di euro, 24,5 milioni di euro e 18 milioni di euro. L’Italia viene classificata al quarto posto con un valore totale di 11,55 milioni di euro.

La sanzione più alta imposta finora è pari a 50 milioni di euro, effettuata dal CNIL (il Garante privacy francese) a Google il 21 gennaio 2019, per presunte violazioni del principio di trasparenza e mancanza di un valido consenso relative alla pubblicità. Tuttavia, l’importo totale delle sanzioni di 114 milioni di euro finora imposte è relativamente basso rispetto alle potenziali sanzioni massime previste dal GDPR, il che indica che siamo ancora agli inizi.

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